Non è stato un lapsus freudiano quello di Graziano Delrio nel preannunciare la disponibilità del Partito Democratico a sostenere un eventuale governo di scopo sollecitato dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Vista l’indisponibilità dichiarata del Partito Democratico a sostenere un governo guidato da Matteo Salvini o da Luigi Di Maio e visto che né il centrodestra e neppure il Movimento 5 Stelle sono in grado di formare un governo senza apporti esterni, l’ipotesi del governo di scopo appare come lo sbocco più realistico e responsabile. Ma pensare che possa essere realizzazione a breve sarebbe assolutamente folle. Non a caso lo stesso Delrio si è affrettato a correggere la prima interpretazione data alle sue affermazioni ribadendo la linea dell’opposizione assunta a larghissima maggioranza dal Pd.
C’è molto da camminare prima di vedere il traguardo più realistico imposto dai risultati elettorali. Bisogna compiere tutti i passaggi istituzionali previsti dalla prassi e dalla Costituzione. Primo fra tutti l’elezione dei nuovi presidenti di Camera e Senato, passaggio che difficilmente potrà anticipare la formula della futura maggioranza di governo ma, più probabilmente, si limiterà a premiare i rappresentanti dei due partiti usciti vincitori dal voto del 4 marzo. A questo passaggio seguiranno le consultazioni del capo dello Stato e, a meno che dai partiti non emerga la volontà di saltare i momenti degli incarichi esplorativi a Salvini e Di Maio dall’esito negativo scontato, l’individuazione di chi accetterà di guidare un governo di scopo che, proprio per questa sua caratteristica, non potrà avere alcuna coloritura e caratterizzazione politica.
A queste fasi ne dovrebbero seguire altre due. La prima riguarderebbe la scelta da parte di Mattarella del futuro Premier, scelta nient’affatto facile visto che il personaggio in questione dovrebbe essere al tempo stesso un non tecnico ed un non politico. La seconda, che poi potrebbe essere considerata anche la prima di tutti i passaggi, l’individuazione dello scopo del governo di scopo. Chi spiega che il compito di questo tipo di governo dovrebbe essere cambiare la legge elettorale ed andare al più presto al voto non sa neppure di cosa parla. L’esperienza insegna che cambiare la legge elettorale è un’impresa titanica e dai tempi lunghissimi. Figuriamoci cambiare il Rosatellum!
Quale sarebbe, allora, lo scopo del governo di scopo? A ben guardare solo quello di evitare il ritorno immediato alle elezioni. Il ché può essere considerato tanto o poco ma è bene che sia chiaro fin da subito. Per evitare pasticci!