E le magliette rosse? Usate per un giorno, lavate e riposte nel cassetto. È durata lo spazio di una sola giornata l’iniziativa lanciata da Don Ciotti tesa a denunciare le morti dei bambini migranti nel Mediterraneo e a riproporre il tema dell’accoglienza senza limiti e condizionamenti di sorta. E non è neppure decollata l’iniziativa immediatamente successiva rappresentata dalla proposta dello scrittore Sandro Veronesi a Roberto Saviano di salpare su una nave Ong piena di tutti i volti noti dello star system italiano per testimoniare in maniera fisica e concreta il proprio impegno contro le chiusure dei porti, i muri e le barriere nei confronti dei flussi migratori provenienti dall’Africa.
Le ragioni del mancato decollo di un’azione politica diretta a contrastare in maniera efficace la strategia opposta di Matteo Salvini e del governo giallo-verde sono molteplici. Non ha aiutato la circostanza che a partecipare alle manifestazioni in maglietta rossa siano state tutte quelle associazioni del volontariato cattolico che da sempre vivono con il denaro statale destinato all’accoglienza. Così come è stata paralizzante l’immagine di una crociera mediterranea nel bel mezzo dell’estate del vippaio nazionale pronto a esibire il proprio buonismo sfruttando le disgrazie altrui.
Ma più di qualsiasi specifica motivazione ha pesato la circostanza che dietro la trovata comunicazionale non si è scorta alcuna proposta specifica in grado di dare una risposta credibile al tema dei flussi migratori. Insomma, il buonismo politicamente corretto del nulla! Non un’idea, non un progetto, non una misura, non una qualsiasi ipotesi di soluzione oltre l’ipocrisia di un umanitarismo tanto ostentato quanto non solo sterile ma anche tragicamente controproducente.
Lanciare alle masse di potenziali migranti il messaggio delle frontiere totalmente aperte salva la propria coscienza ma scarica i problemi reali proprio sulle masse oggetto della propria intemerata virtù. Sono i disperati che diventano preda dei trafficanti di carne umana, solo loro che affogano nel Mediterraneo e sono sempre i più disgraziati illusi dalla falsa misericordia delle caste privilegiate europee che finiscono a morire di stenti e di violenza nei lager del deserto o a soffrire la disoccupazione, l’esclusione sociale, il razzismo montante e il richiamo della criminalità nel nostro Paese così accogliente ma anche così cinico e ipocrita.
La crisi della sinistra (non solo della sinistra) è tutta qui. La comunicazione senza idee produce il nulla.