Chi paga la campagna elettorale di Luigi Di Maio | Arturo Diaconale

21 Maggio 2019
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Chi paga? Posto che la campagna elettorale di Matteo Salvini, come dice Luigi Di Maio, è a carico del ministero dell’Interno e quindi degli italiani, a chi è a carico la campagna elettorale dello stesso Di Maio che dice di viaggiare sugli aerei di linea e non su quelli di Stato?

La questione non è una semplice polemica elettoralistica tra il leader grillino e quello leghista, con il primo impegnato ad accusare l’alleato concorrente di sprecare i soldi pubblici e l’altro che si morde la lingua per non riempire di improperi l’ex amico Luigino e mandare all’aria il governo. La questione è più ampia e seria. E riguarda il tema generale del finanziamento della politica. Tema ufficialmente cancellato visto che il finanziamento pubblico è abolito, i finanziamenti elettorali sono stati drasticamente ridotti e qualsiasi elargizione privata a favore di qualche esponente di partito o di partito stesso rischia di far scattare l’accusa di finanziamento illecito o di corruzione.

Insomma, ufficialmente il finanziamento della politica non esiste. Eppure i massimi leader godono di apparati ampi e costosi, girano in lungo ed in largo la penisola seguiti da stuoli di collaboratori, partecipano a riunioni e comizi la cui preparazione ed organizzazione non è gratuita e viaggiano, mangiano e dormono spendendo e spandendo soldi che in teoria non dovrebbero avere.

Di Maio dice che Salvini usa il denaro pubblico approfittando della propria carica di ministro dell’Interno. Prendendo per buona la sua accusa, si può allora stabilire che il leader leghista si appoggia sul denaro pubblico. Tanto che la Corte dei Conti ha aperto un procedimento a sua carico per danno erariale. Ma se il “truce” Salvini attinge alle casse dello Stato il lavato, pettinato, stirato e perfettino Di Maio da dove tira fuori i soldi per pagare la propria campagna elettorale? Fare i conti nelle tasche altrui è sempre sgradevole. Ma alle volte serve per sfuggire al rischio di passare per cretini. Per cui non c’è nulla di sgradevole se si rileva che la campagna elettorale di Di Maio è costosa come quella del suo avversario e dei leader di tutti i partiti ma, a differenza degli altri, nasconde la sua fonte di sostentamento.

Chi paga per Di Maio? Bella domanda per una risposta che non può essere elusa dal fustigatore degli altrui costumi!