Giuseppe Conte, l’uomo del Partito del Papa | Arturo Diaconale

9 Gennaio 2019
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Il Partito del Papa ha trovato un rappresentante nel Governo giallo-verde. Si chiama Giuseppe Conte e ricopre il ruolo di Presidente del Consiglio. Non si sa se sia stato il Partito del Papa a scegliere Conte o se sia stato Conte a trasformarsi nell’uomo del Vaticano all’interno ed alla guida della coalizione governativa. Di fatto il Premier che ha il culto di Padre Pio non si è limitato a manifestare la propria devozione nei confronti del santo frate, ma è andato molto oltre nella sua dichiarata ed ostentata osservanza dei precetti cristiani diventando l’interprete ed il portavoce più autorevole nel vertice governativo della linea politica e degli interessi concreti della Chiesa di Papa Bergoglio. La riprova si è avuta all’indomani del varo dell’aumento della tassazione a carico delle organizzazioni del volontariato, quelle che costituiscono l’ossatura della struttura cattolica progressista nel nostro Paese. Non appena la Cei, i vescovi ed i solidaristi a spese dello Stato hanno protestato contro la misura destinata a penalizzare l’ingresso di “sterco del diavolo” statale che li sostenta, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte è immediatamente intervenuto promettendo solennemente che il provvedimento sarebbe stato cambiato nel giro di poche settimane.

Altra e più significativa riprova è arrivata nei giorni scorsi. Con Conte impegnato a discostarsi sia da Matteo Salvini che da Luigi Di Maio sul tema dei migranti della Sea Watch e velocissimo a mettersi sulla scia di un Vaticano sempre più impegnato a trasformare l’immigrazione indiscriminata nel fulcro del suo apostolato ispirato ad un terzomondismo antioccidentale in versione radicale e totalmente intollerante.

Il Presidente del Consiglio Conte, naturalmente, è libero di caratterizzarsi come meglio crede per ritagliarsi uno spazio tra i suoi ingombranti vice premier e per precostituirsi un futuro politico nel caso il Governo giallo-verde si esaurisca dopo il voto europeo. Indossare le vesti del post-democristiano devoto del nuovo corso bergogliano può rivelarsi un ottimo investimento. Ma sapere che tra i due litiganti leghista e grillino c’è l’uomo del Partito del Papa sostenuto automaticamente anche da un Presidente della Repubblica che non è un post ma un vetero-democristiano devoto, è indispensabile per avere una visione corretta del quadro politico e dei suoi possibili sviluppi.