Il coronavirus e le due Italie | Arturo Diaconale

25 Febbraio 2020
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Il colera a Napoli dei decenni passati era causato dal sottosviluppo. Il coronavirus in Lombardia, in Veneto ed in altre regioni settentrionali è il frutto dello sviluppo. A provocare il colera erano le pessime condizioni igieniche e sanitarie. A suscitare il coronavirus sono i flussi intensi di traffici e commerci tra le regioni più sviluppate d’Italia e le aree del pianeta, Cina in primo luogo, dove l’epidemia è scoppiata.

La riflessione è sicuramente molto schematica ma pone in maniera totalmente diversa dal solito il problema della separazione delle due Italie, quella del Nord votata alla produzione e quella del Sud che in gran parte vive di assistenza ed in cui gli slanci produttivi vengono frenati dalle difficili condizioni presenti sul territorio.

Questo schematismo può provocare un grave pericolo. Che per fronteggiare le gravi condizioni economiche delle zone produttive a causa del coronavirus, il governo giallorosso di Giuseppe Conte sappia solo operare in chiave assistenziale nei confronti del Nord ed in questo modo finisca solo con il provocare la separazione tra un Settentrione aiutato ed un Meridione praticamente abbandonato.

Questo pericolo nasce dalla considerazione che l’attuale governo non sappia far altro che usare l’assistenza come unico strumento di intervento dello stato. La cultura dell’assistenzialismo è l’unica manifestazione di pensiero del Movimento Cinque Stelle. Ma, soprattutto, è ormai da tempo il solo mezzo che secondo il Partito Democratico e l’intera sinistra risulta essere indispensabile per tenere in piedi lo stato sociale.

Il fallimento del meccanismo assistenziale, che è sempre accompagnato da fenomeni di elefantiasi della burocrazia costosa ed improduttiva, è assodato da tempo. Ma i maggiori partiti della coalizione non hanno alcuna intenzione di riconoscere questo fallimento.

Di qui la preoccupazione che per aiutare le zone produttive il governo non esiti ad allargare in maniera crescente la forbice esistente tra Nord e Sud.

Mai come in questa fase emergenziale servirebbe passare dall’assistenza alla creazione delle condizioni indispensabili per rilanciare l’economia nel Settentrione e liberare le spinte produttive in Meridione.

Purtroppo, però, M5S e Pd sono convinti che l’assistenza produca consensi elettorali. Ed a giugno si vota in molte regioni, in particolare del Nord!