Il tana libera tutti della legislatura blindata | Arturo Diaconale

10 Ottobre 2019
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È probabile che abbia ragione il ministro Fraccaro quando assicura che non ci saranno scissioni nel Movimento Cinque stelle. Per determinare una scissione, infatti, ci vuole una linea politica alternativa e conflittuale con quella del gruppo dirigente. Ed, al momento, all’interno del movimento grillino non esiste neppure un abbozzo di linea alternativa a Luigi Di Maio ed al suo cerchio magico. Ma escludere la scissione di gruppo non significa escludere la scissione individuale dei singoli parlamentari, cioè quel fenomeno che è già in corso e che vede la trasmigrazione verso altri gruppi parlamentari di singoli dissidenti irrecuperabili alla causa dei vertici del M5S.

Fino a quando esisteva la prospettiva di elezioni anticipate le dissociazioni individuali rimanevano contenute. Per i dissidenti c’era sempre la speranza di venire ricandidati dal gruppo dirigente. Ma adesso che è passata la riforma costituzionale del taglio dei parlamentari che di fatto blinda la legislatura almeno fino a quando non sarà varata una nuova riforma elettorale, è facile prevedere che la transumanza individuale diventerà sempre più intensa svuotando progressivamente il Movimento Cinque Stelle in misura addirittura maggiore di quanto avrebbe potuto provocare una scissione vera e propria.

Il rischio di dissociazioni individuali, ovviamente, non riguarda solo il movimento grillino. La blindatura della legislatura attraverso il taglio dei parlamentari costituisce una sorta di “tana libera tutti” per chi si trova a disagio all’interno dei propri partiti ed in assenza di garanzie di rielezione da parte dei propri capi cerca assicurazioni e maggiori sicurezze in altre formazioni politiche. D’ora in avanti, quindi, il Parlamento diventerà il terreno in cui si verificheranno le più impreviste e spericolate manovre individuali alla ricerca della certezza perduta. Ed è prevedibile che a pagare il maggior scotto di questo andirivieni da una parte all’altra in nome della singola sopravvivenza politica saranno i due maggiori partiti dell’attuale maggioranza.

Questo significa che il governo corre il pericolo di cadere? Niente affatto, perché manca l’alternativa e non si può andare a votare. Ma la composizione del governo può essere messa in discussione e modificata. Come ai tempi della Dc della Prima Repubblica. Conte è avvisato!