La prescrizione ed il confronto delle strumentalità | Arturo Diaconale

11 Febbraio 2020
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Nessuno mette in discussione la tesi secondo cui la polemica sulla prescrizione sia cavalcata da Matteo Renzi solo per assicurare ad Italia Viva più visibilità possibile e conquistare definitivamente all’interno del centro sinistra il marchio di unica forza riformista. Nessuno, in altri termini, esclude che Renzi stia cavalcando strumentalmente la questione non per salvaguardare il principio costituzionale della presunzione d’innocenza ma per ottenere un sostanzioso vantaggio politico rispetto alle forze concorrenti non solo della sinistra ma anche di una parte del fronte moderato.

Ma la strumentalità renziana non è un fenomeno isolato. Strumentale è anche la rigidità con cui il Movimento Cinque Stelle difende il blocco della prescrizione considerando questa difesa una battaglia identitaria indispensabile per la propria sopravvivenza politica. Strumentale è la posizione del Presidente del Consiglio Antonio Conte che ha dimostrato di non conoscere la differenza tra giustizialismo e garantismo ma che ha come unica preoccupazione quella di non dover uscire da Palazzo Chigi a causa degli interessi di Renzi. Più strumentale di tutte, infine, è la posizione del Partito Democratico. Che ha definito la propria posizione sulla prescrizione non sulla base dei principi della civiltà giuridica ma solo ed esclusivamente in riferimento alle proprie convenienze politiche contingenti e future. La convenienza contingente è, come per Conte, quella di non far cadere un governo fuori dal quale il Pd non avrebbe altro possibile sbocco politico oltre quello di finire stabilmente all’opposizione in seguito ad elezioni anticipate dall’esito scontato. Quella di prospettiva è invece la necessità di incalzare il Movimento Cinque Stelle con la proposta di una alleanza organica da attuare fin dalle prossime elezioni regionali in nome della superiore esigenza di costruire un fronte progressista ed una sinistra unità da contrapporre negli anni a venire al blocco del centro destra.

Ma se tutte le posizioni dei partiti dell’area governativa sono strumentali perché mai, secondo i maggiori media del paese, quelle del Pd e del M5S sono nobili e mentre quella renziana è di bassa cucina? La spiegazione è nella versione dominante della storia della sinistra italiana. Quella secondo cui il Pci ed i suoi eredi hanno sempre ragione. Anche e soprattutto quando hanno torto!