Piazzale Loreto. Per la sinistra torna l’ossessione paranoica che le scatta quando si trova in difficoltà ed ha bisogno di un “nemico” da attaccare e distruggere con ogni mezzo per sperare di riprendersi. È toccato a Bettino Craxi ed a Silvio Berlusconi. Ora tocca a Matteo Salvini. Nella manifestazione indetta a Milano dalle associazioni della sinistra estrema per protestare per l’incontro tra il leader leghista ed il premier ungherese Viktor Orbán, ha campeggiato uno striscione particolarmente significativo: “Salvini sei sulla linea rossa (della metropolitana). Tra quattro fermate c’è piazzale Loreto”. Contemporaneamente, in una intervista al “Corriere della Sera”, il fotografo Oliviero Toscani, non si è limitato a definire il leader leghista una “merda” ma ha ricordato che suo padre aveva fotografato Mussolini appeso nella fatidica piazza milanese e si è augurato di poter seguire l’esempio paterno nei confronti del ministro dell’Interno.
Salvini, dunque, secondo questa sinistra in cerca di risveglio e di riscatto, va ucciso, impiccato a testa in giù, sputacchiato e sottoposto ad ogni genere di insulto e nefandezza. Una esagerazione? Niente affatto. Ma solo un riflesso pavloviano da parte di persone che in nome dei buoni sentimenti, della misericordia, della solidarietà e di qualsiasi altro sentimento nobile non sa fare altro che risvegliare i fantasmi della guerra civile per trovare le motivazioni di opposizione e di lotta ai loro avversari. Un esempio clamoroso ed immediato di questa sorta di delirio collettivo è venuta dall’ex presidente della Camera Laura Boldrini, che ha chiuso la manifestazione milanese anti-Salvini-Orban trasformandosi ne “la pasionaria de noantri” ed auspicando una nuova Resistenza contro il fascio-sovranismo all’insegna dello slogan (peraltro sfortunato) usato in Spagna contro i franchisti da Dolores Ibárruri “No pasaran”.
L’aspetto più singolare di questa faccenda non è solo l’ossessione paranoica della sinistra nella polvere, ma il fatto che l’idea di sottoporre Salvini al “trattamento Piazzale Loreto” sembra essere condiviso da parecchie organizzazioni cattoliche e da certi ambienti che si definiscono liberali. A Milano erano presenti, in Piazza San Babila, insieme alle associazioni della sinistra estrema, anche la Comunità di Sant’Egidio e le Acli, quelle che predicano l’amore per gli altri e praticano l’odio nei confronti di chi non la pensa come loro. E l’evocazione di Piazzale Loreto non è stata minimamente contestata da quei sedicenti liberali che, pur di vedere liquidati i loro avversari, sono pronti a benedire le nuove “volanti rosse”.
Ma la “macelleria messicana”, vecchia e nuova, non ha nulla a che fare con i valori cristiani e con quelli della libertà. Lo spartiacque è chiaro. Ed invalicabile!