Ma che bella guerra quella interna alla Chiesa | Arturo Diaconale

26 Luglio 2018
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La Chiesa che predica il dialogo cerca il confronto con tutti tranne che con Matteo Salvini. Contro il leader della Lega e ministro dell’Interno scatena “Famiglia Cristiana” che lancia l’anatema nei confronti del “sovranista” colpevole di chiudere i porti all’immigrazione incontrollata bollandolo come un Satana da esorcizzare e condannare senza confronti e dialoghi di sorta.

L’attacco del settimanale cattolico non stupisce né per il tono, né per l’obiettivo. È da tempo che non solo “Famiglia Cristiana” ma l’intero mondo editoriale legato alla Chiesa adotta uno stile di comunicazione anomalo rispetto a quello ecclesiastico tradizionale e in tutto simile a quello delle forze politiche più estremiste e radicali. Ed è dallo stesso tempo che l’obiettivo di tanta irruenza è rappresentato da chi si oppone alla linea dell’accoglienza indiscriminata e manifesta questa sua opposizione che un ostentato “cattivismo” alternativo al “buonismo” dominante nel passato più recente.

È, appunto, la constatazione che l’affondo anti-salviniano di “Famiglia Cristiana” non è l’avvio di un’offensiva politica della Chiesa contro il sovranismo leghista, ma è l’ultimo episodio di una guerra in atto da tempo, che solleva il sospetto che il Satana Salvini sia solo un falso bersaglio e che il conflitto in atto sia ben diverso da quello tra la Chiesa e i “cattivisti” anti-immigrazione presenti nel governo italiano.

Questo sospetto nasce dalla considerazione che nella storia del cattolicesimo il massimo dell’intolleranza, magari mascherata da misericordia come nel caso presente, non si è mai manifestata contro un nemico esterno ma sempre e comunque contro un nemico interno. E se la guerra contro Salvini nascondesse l’esistenza di una guerra interna al mondo cattolico tra bergogliani e anti-bergogliani, tra globalizzatori e identitari, tra presudoinnovatori e pseudoconservatori? Una guerra nascosta dalle buone intenzioni ma provocata da questioni concrete come la gestione dei fondi per l’accoglienza, gli equilibri interni in Vaticano e le diverse visioni per il dopo Bergoglio?

A pensar male, diceva il cardinal Roberto Bellarmino, si fa peccato ma spesso ci si azzecca. Vuoi vedere che l’unica guerra in atto e a cui il mondo cattolico partecipa con grande trasporto è quella fratricida condotta in nome delle opposte visioni del cristianesimo?