La Fondazione Gran Sasso punta alla realizzazione di questa impresa tenendo conto della grande importanza strategica e di straordinaria utilità per un territorio protetto che sicuramente implementerà la presenza turistica con evidenti ricadute positive sull’economia locale.
La realizzazione del Parco Faunistico richiede una progettazione attenta e accurata dovendo considerare gli aspetti di gestione ambientale volti a favorire l’inserimento delle eventuali interazioni tra fattori umani e fattori ambientali nel contesto delle caratteristiche naturali da salvaguardare.
La Fondazione ha predisposto inoltre un protocollo di intesa tra la Fondazione Bioparco di Roma e il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga per lo svolgimento di azioni dei sensibilizzazione, promozione e tutela della natura.
“L’Ente Parco -dichiara il Presidente Diaconale – si accinge a realizzare nei due versanti teramano ed aquilano dell’area protetta il progetto del Parco Faunistico del Gran Sasso d’Italia, allo scopo di rispondere alle attese di sviluppo economico sostenibile nei territori, in special modo nel settore del turismo naturalistico, culturale e didattico, per intercettare e inglobare le opportunità offerte dai percorsi del turismo religioso, che trovano nel Santuario di San Gabriele dell’Addolorata (TE) e nel Santuario del Beato Karol Woytila (AQ), oltre che nelle significative presenze scientifiche di altissimo livello che caratterizzano l’INFS e il Gran Sasso Science Institute”.