Bergoglio e Conte a sostegno di Maduro | Arturo Diaconale

4 Febbraio 2019
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Maduro ha ringraziato tutti coloro che, nei diversi paesi del pianeta, si sono schierati dalla sua parte e non hanno appoggiato lo sfidante Guaidò. La sua gratitudine è andata a chi, a New York, Parigi, Londra, ha manifestato in suo favore. Ma, soprattutto, si è rivolta verso i governi di quei paesi che hanno scelto di non interferire nelle vicende interne del Venezuela preferendo ignorare che la crisi economica, politica e sociale della nazione sudamericana non produce effetti devastanti solo a Caracas ma in tutto il continente americano ed anche in quello europeo. Ma chi sono questi governi, oltre naturalmente a quello castrista di Cuba, che tra Maduro, caudillo erede di Chavez, ed il democratico Guaidò, hanno scelto di lavarsi le mani della questione sostenendo di fatto il primo ed abbandonando al proprio destino il secondo? La risposta è semplice. In Europa a schierarsi  con Maduro sono stati il governo italiano e quello dello stato del Vaticano. Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e Papa Francesco si sono comportati come Ponzio Pilato assicurando a Maduro un sostegno indiretto che consente al dittatore di resistere all’offensiva dell’oppositore democratico sbandierando ai cattolici venezuelani ed alla importante comunità italo-venezuelana la benedizione del Papa e dell’Italia.

La scelta di Bergoglio non stupisce. Reduce da un viaggio in Centro America in cui ha ribadito la propria ostilità di stampo peronista all’imperialismo capitalista degli Usa , il Papa argentino non avrebbe mai potuto smentire se stesso ponendosi dalla parte di chi, come Guaidò, è sostenuto da Trump e dalla stragrande maggioranza dei paesi occidentali. Ma se il Vaticano ha una giustificazione ideologica per la sua oggettiva difesa del dittatore Maduro qual’é la giustificazione di Giuseppe Conte e del governo italiano? Forse la scoperta che sotto il contratto di governo stipulato da due partiti dichiaratamente post-ideologici si nasconde un residuo di ideologia antidemocratica, terzomondista e chavista di qualche post-comunista filo-castrista trasmigrato nel Movimento Cinque Stelle?

In parte è sicuramente così. Tra i grillini sono confluiti molti eredi di ideologie rottamate dalla storia. Ma c’è una ragione decisamente più forte che spiega l’atteggiamento del governo italiano. Quello presieduto da Conte è l’esecutivo più clericale del secondo dopoguerra. Purtroppo per la società italiana che si ritrova con un Papa peronista e con il governo che lo scimmiotta!