Il rischio di implosione di Forza Italia non è affatto scongiurato. La decisione di Silvio Berlusconi di affidare il proprio partito a GIovanni Toti e a Mara Carfagna, cioè ai due esponenti forzisti che avevano le maggiori potenzialità di uscire e mettersi in proprio, rinvia nel tempo ma non cancella del tutto la possibilità di una rottura devastante. Anzi, la prospettiva che da ora al congresso da tenere a data da destinarsi i due si preoccupino esclusivamente di organizzare la rispettive truppe in vista di uno scontro finale in cui non fanno prigionieri, non è affatto peregrina. Anzi, è facile immaginare che Giovanni Toti trovi quasi naturale dare vita a Forza Italia del Nord in contrapposizione alla Forza Italia del Sud di Mara Carfagna in vista di assise nazionali destinate a diventare il momento culminante di una resa dei conti che potrebbe anche portare alla separazione tra i forzisti settentrionali e quelli meridionali.
Il rischio, quindi, esiste. Ma non poteva non essere corso. Perché senza la soluzione trovata da Berlusconi la spaccatura ci sarebbe stata fin da ora. Con conseguenze devastanti e senza neppure la speranza che la diarchia realizzata al vertice di Forza Italia non debba necessariamente sfociare nella trasformazione di Forza Italia da forza unitaria nazionale a due tronconi separati e distanti non solo per ragioni territoriali ma anche politiche.
È possibile coltivare la speranza che la diarchia non porti alla spaccatura ma alla creazione di una forza politica in cui le legittime ambizioni dei singoli vengono regolate dal confronto democratico e dal consenso degli aderenti?
L’unico modo di tenere unita Forza Italia passa dalla intenzione e dalla capacità dei diarchi di rinunciare alla logica dei ridotti dei fedelissimi e di puntare sulla massima apertura a chiunque, al Nord, al Sud ed in un Centro al momento sotto vuoto spinto, abbia intenzione di dare un contributo al rilancio dell’area liberale, popolare, riformista.
Non si tratta di una impresa semplice. Al contrario, appare molto difficile e complessa. Ma c’è un modo diverso per evitare l’implosione di Forza Italia?