Dio, Patria e Famiglia: ignoranti e paranoici | Arturo Diaconale

18 Marzo 2019
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C’è stata un’ampia polemica la scorsa settimana per il cartello con sopra la scritta “Dio, Patria e Famiglia: che vita de merda” esibito dall’ex senatrice del Partito Democratico Monica Cirinnà nel corso di una manifestazione. Ma si è trattato di una polemica inutile e ridicola. Che i sostenitori dei valori contenuti nel trinomio avrebbero dovuto evitare. La Cirinnà è convinta che la vita sia più felice se si nega Dio, si cancella la Patria ed alla famiglia tradizionale si preferisce quella aperta o quella, ancora più movimentata, fondata sulla confusione dei generi. Pretendere di cambiare una convinzione del genere non ha alcun senso. La Cirinnà ha tutto il diritto di perseguire la felicità come meglio crede così come hanno lo stesso diritto quanti non la pensano come lei.

Diversa, però, è la faccenda quando, come hanno fatto parecchi sostenitori della esponente della sinistra più tradizionale e come, da buon ultimo, ha affermato il sottosegretario grillino alla Pubblica Amministrazione, Mattia Fantinati, si sostiene che “Dio, Patria e Famiglia” sia uno dei motti coniati da Benito Mussoli per sintetizzare i valori del fascismo.

Qui la polemica ci vuole tutta. E deve essere una polemica da sviluppare, anche con toni aspri, su due terreni distinti. Il primo è quello storico. In cui si deve bollare con l’epiteto di “ignorante come una zucchina” chi non sa che il motto non è stato inventato da Mussolini per marcare il deprecato ventennio ma, quasi cent’anni prima, da Giuseppe Mazzini per indicare che solo attraverso il perseguimento di quei valori sarebbe stato possibile realizzare il Risorgimento d’Italia e l’unificazione politica della penisola. Si può capire che Fantinati, sottosegretario della Repubblica, ignori che la Costituzione repubblicana sia ispirata proprio ai valori indicati a suo tempo da Mazzini. Uno che ha come riferimento il semianalfabeta Luigi Di Maio, il visionario confuso Davide Casaleggio ed il brillante cazzaro Beppe Grillo ha tutto il diritto di pensare che Giuseppe Mazzini sia il padre della grande cantante Mina e non di una Patria, che con gente al Governo dello stampo di Fantinati non può non rendere infelici secondo la tesi della Cirinnà.

Il secondo terreno su cui polemizzare è poi quello sanitario. Perché un conto è l’ignoranza da zucchina dei grillini, che presto o tardi convincerà gli italiani a toglierli dal governo e riportarli alla scuola dell’obbligo, un altro conto è la paranoia di massa di quella sinistra che, in mancanza di una qualsiasi idea, non sa fare altro che vedere e denunciare il fascismo ed il suo ritorno dietro ogni angolo della società italiana, europea, mondiale. Per gli antifascisti ossessivi non c’è altra strada che il ricorso alle cure psichiatriche intensive. O, meglio ancora, alla cancellazione elettorale!