Il gioco della lotta e del governo | Arturo Diaconale

28 Gennaio 2019
diac28gennaio2019.jpg

Matteo Salvini lo ha detto con estrema chiarezza. Non ci sarà crisi di governo neppure se i parlamentari del Movimento Cinque Stelle dovessero votare a favore del suo processo per la vicenda della nave “Diciotti”. È dunque avvisato chi spera che il rinvio a giudizio del Vice Presidente del Consiglio chiesto dai magistrati del Tribunale dei Ministri di Catania possa mandare all’aria l’esecutivo giallo-verde. Di crisi, almeno prima delle elezioni europee, non se ne parla. Per la semplice ragione che Lega e Movimento Cinque Stelle sono perfettamente d’accordo non solo nel proseguire nella gestione del potere ma anche nel cercare di occupare tutti gli spazi politici possibili attuando il ruolo di partiti di governo che svolgono al tempo stesso anche quello dei partiti d’opposizione. Sulla questione dell’immigrazione, ad esempio, il compito di fare l’opposizione al governo viene svolto dall’ala ortodossa del movimento grillino, con Fico, Di Battista, Grillo, che attacca la Lega con l’obbiettivo evidente di strappare i voti alla sinistra in declino e catturare quelli dell’elettorato cattolico allineato sulle posizioni peroniste di Papa Bergoglio. Viceversa, sul tema della Tav, Tap ed infrastrutture varie, il compito di vestire i panni dell’opposizione viene coperto dalla Lega che contesta il “fronte del no” grillino puntando a svuotare gli elettorati degli alleati nelle regioni Forza Italia e Fratelli d’Italia.
Il gioco non è privo di rischi. Perché le diversità tra leghisti e pentastellati sono talmente tante e profonde che la continua divisione e confusione dei ruoli può facilmente provocare la scintilla destinata a far saltare la “santabarbara” del governo. Ma può anche durare a lungo. Non solo fino alle europee, anche dopo. Ed in questo caso per le forze che stanno fuori del recinto governativo la partita diventa sempre più difficile e la prospettiva di venire progressivamente fagocitate dalla Lega da un lato e dal Movimento Cinque Stelle dall’altro si fa sempre più concreta.
Chi spera che il gioco si rompa da solo s’illude. Ma per romperlo dall’esterno ci vuole grande fantasia. E questa, al momento, sembra mancare totalmente!