I grillini leninisti e le sciocchezze | Arturo Diaconale
Il candidato premier M5s Luigi Di Maio durante la trasmissione televisiva ''Porta a porta'' in onda su Rai1, Roma, 9 gennaio 2018. "Non credo che per l'Italia sia pi?? il momento di uscire dall'euro" anche perch?? per l'Italia "ci sar?? pi?? spazio" visto che "l'asse franco-tedesco non ?? pi?? cos?? forte come prima". Lo afferma Luigi Di Maio a Porta a Porta. ANSA/ETTORE FERRARI

17 Gennaio 2018
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Parlare di razza bianca è politicamente scorretto e suscita grande scandalo e facili strumentalizzazioni. Ma come rovescio della medaglia ha come effetto di dare di colpo grande visibilità al candidato del centrodestra alla Regione Lombardia, Attilio Fontana. Si tratta di visibilità negativa? La risposta non è affatto scontata. Perché l’aver sollevato in maniera così diretta e brutale il tema dell’immigrazione indiscriminata ha provocato sicuramente “sdegno, condanna ed esecrazione” da parte dei media politicamente corretti e dei settori politici avversi, ma ha toccato un nervo popolare molto sensibile. Che ha messo Fontana in improvvisa sintonia con un elettorato leghista ancora tiepido nei confronti del sostituto di Roberto Maroni e può metterlo in condizione di cercare di strappare voti a un Movimento Cinque Stelle che vorrebbe cavalcare anch’esso il tema della paura contro i migranti, ma non può farlo fino in fondo per paura di perdere consensi tra i delusi della sinistra.

Parlare di razza bianca è politicamente scorretto e suscita grande scandalo e facili strumentalizzazioni. Ma come rovescio della medaglia ha come effetto di dare di colpo grande visibilità al candidato del centrodestra alla Regione Lombardia, Attilio Fontana. Si tratta di visibilità negativa? La risposta non è affatto scontata. Perché l’aver sollevato in maniera così diretta e brutale il tema dell’immigrazione indiscriminata ha provocato sicuramente “sdegno, condanna ed esecrazione” da parte dei media politicamente corretti e dei settori politici avversi, ma ha toccato un nervo popolare molto sensibile. Che ha messo Fontana in improvvisa sintonia con un elettorato leghista ancora tiepido nei confronti del sostituto di Roberto Maroni e può metterlo in condizione di cercare di strappare voti a un Movimento Cinque Stelle che vorrebbe cavalcare anch’esso il tema della paura contro i migranti, ma non può farlo fino in fondo per paura di perdere consensi tra i delusi della sinistra.

Questo non significa che la sortita di Fontana sia stata una scelta meditata di marketing politico. Si è trattato di un incidente, come lui stesso ha ammesso. Ma, proprio per questa sua caratteristica di passo falso dagli aspetti non del tutto negativi, la vicenda appare fin troppo indicativa della pochezza di una campagna elettorale che si gioca solo su fattori di scarsa sostanza ma di grande apparenza e risonanza.

La circostanza potrebbe essere spiegata rilevando che, tramontati i partiti tradizionali e finito il tempo del voto d’apparato o ideologico, l’obiettivo di tutte le forze politiche è quello di colpire l’attenzione e conquistare il consenso del voto d’opinione.

Ma rispetto a questa spiegazione che fotografava le ultime tornate elettorali c’è, nell’attuale campagna elettorale, una novità di non poco conto. Quella che alla ricerca del voto d’opinione con motivazioni, suggestioni e proposte tanto mirabolanti quanto irrealizzabili, c’è un partito come il Movimento Cinque Stelle che porta avanti le sciocchezze con una struttura di tipo leninista.

Se dovesse vincere sarebbero guai per tutti!