Non commuove e non spaventa il ritorno in Italia delle salme di Vittorio Emanuele III e della consorte regina Elena. I lunghi decenni passati dalla loro scomparsa hanno stemperato del tutto le passioni del tempo e hanno creato una coltre di sostanziale indifferenza per il luogo in cui le spoglie dei due personaggi sono state definitivamente tumulate.
In fondo il vero interesse per la vicenda è solo mediatico. E non alimentato da una qualche curiosità per il ruolo avuto in vita dei due personaggi storici, ma per il gossip suscitato dalle polemiche tra i componenti in vita di Casa Savoia. Vittorio Emanuele che contesta la sorella Maria Pia per aver trattato il ritorno delle salme dei nonni tenendolo all’oscuro della vicenda. Ed Emanuele Filiberto che, sempre in polemica con la zia, contesta la tumulazione delle salme in Piemonte rivendicando il diritto reale di finire al Pantheon.
L’interesse per il gossip esclude qualsiasi possibilità di cogliere l’occasione del rientro in patria delle salme dei reali della prima metà del Novecento italiano per compiere una qualche rivisitazione collettiva di quel lontano periodo storico alla ricerca di indicazioni utili per il presente e per il futuro. Ma non c’è troppo da lamentarsi per l’occasione perduta. Perché il fugace avvio della discussione storica attorno alla vicenda ha dimostrato che il tempo per un esame del Novecento italiano ancora non è maturo. Le passioni condizionanti del passato sono ovviamente esaurite, ma al loro posto sono subentrati degli schematismi e degli stereotipi lasciati in eredità da quell’egemonia culturale della sinistra che ha dominato nel secondo dopoguerra e che, invece di scemare con l’inizio del terzo millennio, si sono addirittura rafforzati con l’avvento della nuova egemonia culturale del politicamente corretto.
Meglio il gossip, allora, che il ritorno di uno schematismo dovuto a ragioni ideologiche rinforzato da un manicheismo ottuso fondato sulla presunzione di valutare la storia non sulla conoscenza ma sulla base dei pregiudizi e le strumentalizzazioni del momento. Meglio il gossip, in sostanza, che una storia fatta solo per dividere i buoni dai cattivi, i virtuosi dai peccatori, i corrotti dagli integerrimi. Della storia fasulla è bene fare a meno!