Regeni, Fico e la battaglia delle Piramidi | Arturo Diaconale

30 Novembre 2018
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Mao sosteneva che quando la confusione sotto il cielo diventava grande, la situazione si faceva eccellente. Ma il Presidente della Camera dei deputati, Roberto Fico, rappresenta la terza carica dello Stato e tra i suoi compiti non ci può essere quello di creare confusione per meglio andare avanti in una propria personale “lunga marcia” verso il trionfo della rivoluzione proletaria.

La decisione di Fico di proclamare l’interruzione di ogni tipo di relazione tra il Parlamento italiano e quello egiziano, in segno di protesta per i ritardi e le reticenze del governo de Il Cairo sul caso riguardante Giulio Regeni, rappresenta un atto irrituale destinato a creare una grande confusione istituzionale. Può essere che il Presidente della Camera sia convinto che il proprio ruolo gli possa consentire di svolgere contemporaneamente le funzioni del Premier e del ministro degli Esteri. E può anche essere che i capigruppo di Montecitorio abbiano avallato all’unisono la decisione di Fico immaginando di poter scavalcare e sostituire Palazzo Chigi e la Farnesina. Ma tutte queste convinzioni e certezze o sono il frutto di una pericolosa confusione mentale o sono dirette a provocare una gravissima confusione istituzionale.

In un corretto stato di diritto fondato sulla tripartizione dei poteri, il Presidente della Camera non stabilisce le linee di politica estera che dovranno essere applicate in una fase successiva dal Presidente del Consiglio e dal responsabile del ministero degli Affari Esteri. L’esponente del Movimento Cinque Stelle, che una sorte decisamente bizzarra ha voluto piazzare sullo scranno più alto di Montecitorio, confonde il suo ruolo di leader politico con quello di responsabile di una delle massime cariche istituzionali della Repubblica. E sarebbe opportuno che Giuseppe Conte ed Enzo Moavero Milanesi si affrettassero a spiegargli che sarebbe meglio evitare gesti inconsulti destinati a mettere in difficoltà sul terreno internazionale il Governo italiano.

Quest’ultimo, ovviamente, ha tutto il diritto di entrare in rotta di collisione con Il Cairo e compiere ogni tipo di pressione nei confronti dell’Egitto. Ma se Roberto Fico decide di mettersi il cappello di Napoleone e minaccia una nuova battaglia delle Piramidi, il Governo deve intervenire. In nome della tripartizione ma anche della sanità mentale!