Forza Italia ed il fondatore-liquidatore | Arturo Diaconale

2 Agosto 2019
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Il Ridotto della Valtellina, come la storia insegna, non divenne mai realtà. Nel momento finale ognuno dei fascisti che aveva seguito Benito Mussolini nella Repubblica Sociale cercò di salvare la pelle all’insegna del “si salvi chi può”. Ci sono analogie con l’implosione di Forza Italia? Manca il sangue dei vinti ma c’è il “si salvi chi può”. Con una differenza di fondo. Mussolini finì a Piazzale Loreto. Silvio Berlusconi è a Strasburgo e, seppure gravato dall’età e dagli acciacchi fisici, conta di operare come quando era il leader incontrastato del centro destra e di un partito che un tempo rappresentava l’asse portante della coalizione.

Un uomo della sua potenza economica, dei suoi rapporti internazionale e della sua indomita energia non può essere sottovalutato. Può ancora dire la sua nella politica nazionale ed europea. Ma è condannato dalla naturale tendenza a perpetuare sempre e comunque il modello del leader incontrastato che non accetta di dividere il potere assoluto con nessuno, a cercare di incidere nella vita pubblica in piena e perfetta solitudine.

Naturalmente non si tratta di una solitudine fisica. A suo fianco ci saranno sempre i devoti, i fedelissimi che gli debbono tutto e quelli che hanno la vocazione naturale a vestire i panni indossati da Ugo Tognazzi nel film “ Il federale” di Luciano Salce. Ma questo contorno sarà politicamente nullo. Perché il solo ad avere la forza di parlare appellandosi al vecchio carisma sarà lui.

Il fenomeno rappresentato da un personaggio che fa politica da solo e senza un partito alle spalle andrà sicuramente studiato dai futuri storici. Ma, al momento, se da un lato non si può non rimanere colpiti della sua determinazione, dall’altro non si può non rilevare come il fondatore di Forza Italia sia diventato il liquidatore della propria creatura politica.

È prevedibile che il “si salvi chi può” porti alla scissione di Giovanni Toti, alla presa di distanze di Mara Carfagna ed agli esodi personali di parlamentari ed amministratori forzisti verso la Lega, Fratelli d’Italia e magari, per qualcuno anche il Pd.

Può essere che il Cavaliere si illuda di dire la sua attraverso la federazione “ Altra Italia”. Ma sarà un’altra storia. Il ciclo del partito liberale di massa è finito!