Ciò che più colpisce del comportamento del M5S è lo stupore per il risultato elettorale abruzzese. Non solo i militanti ma anche i massimi dirigenti grillini erano convinti di poter confermare il voto delle ultime politiche. Mettevano in conto di non poter conquistare la Regione visto che i sondaggi davano in vantaggio il centrodestra, ma erano certi di poter conservare quel quaranta per cento dei consensi ottenuto il 4 marzo dello scorso anno o, al massimo, di subire una lieve flessione dovuta esclusivamente alle normali differenze tra le elezioni amministrative e quelle politiche.
A favorire questa convinzione c’era la sensazione di aver realizzato la migliore campagna elettorale possibile, mescolando mirabilmente insieme le istanze movimentiste portate avanti da Di Battista e la concretezza governativa testimoniata direttamente da Di Maio. Una convinzione che spingeva a considerare del tutto inattendibili i sondaggi che fornivano presagi poco rassicuranti. E che alimentavano la sensazione di essere ancora nella fase ascendente di una parabola destinata a crescere in occasione delle prossime europee.
Il risultato del voto in Abruzzo ha fatto saltare l’intero castello di certezze dei pentastellati. Di Maio e Di Battista si sono chiusi in un inedito silenzio mentre l’intero movimento è stato scosso dalla sensazione di aver vissuto l’avvio di una fase discendente che potrebbe portare già dalle europee ad un ridimensionamento drastico del fenomeno grillino.
Tanto stupore si è rivelato il frutto di una ingenuità politica e di fragilità nervosa che sono i veri motivi di pericolo dei prossimi comportamenti del M5S. Per chi non è abituato alle variazioni delle vicende politiche e non sa tenere i nervi a posto il crollo di illusioni così forti può provocare reazioni abnormi. Da una inevitabile serie di spaccature interne alla idea che l’unico modo per ritrovare l’unità e rilanciare il movimento sia la rottura del patto governativo ed un sollecito ritorno all’opposizione.
Nessuno è in grado di fare previsioni a questo riguardo. Di certo, però, la dimostrazione di essere governati da ingenui deboli di nervi è stata decisamente inquietante.