La notizia riportata dai maggiori giornali in Italia sostiene che nella riunione convocata a Parigi dal presidente francese ed a cui hanno partecipato 14 Paesi della Ue è stato trovato un accordo per creare un meccanismo di solidarietà in grado di redistribuire in Europa i migranti. Nelle pieghe degli articoli dedicati al vertice parigino si scopre, però, che nel corso della riunione il presidente Emmanuel Macron ha ribadito che “quando una nave lascia le acque della Libia e si trova in acque internazionali con rifugiati a bordo deve trovare accoglienza nel porto più vicino”, cioè in Italia o a Malta. E, con il consenso dei rappresentanti del 14 Paesi europei presenti, ha contestato al governo italiano la chiusura dei porti chiedendone la riapertura ed ha criticato la scelta italiana di non partecipare al vertice parigino.
Ma qual è la notizia più importante e significativa? Quella che Macron ed alcuni Paesi europei sono d’accordo nel procedere alla realizzazione di un piano che preveda la ridistribuzione dei migranti? Oppure quella che, in attesa di questo piano che sarebbe sottoscritto solo dai 14 Paesi del vertice parigino e non da tutti i 28 Paesi della Ue, l’Italia e Malta riaprano i porti e tornino ad essere i centri di accoglienza di tutti i profughi ed i trasmigranti provenienti dall’Africa e dal resto del Sud del mondo?
Se si presenta come notizia principale, quella dell’intesa per un piano di redistribuzione da concretizzare nel futuro, si compie una scelta politica precisa. Ci si schiera dalla parte degli interessi di Macron e di quei 14 Paesi che, guarda caso, a partire dalla Germania fino al Portogallo, Lussemburgo, Finlandia, Lituania, Croazia ed Irlanda, non hanno porti nel Mediterraneo o, come Francia e Croazia, hanno porti ben distanti dalle rotte delle navi che partono dalla Libia.
Una scelta del genere viene compiuta sulla base della convinzione che l’Europa debba essere sempre e comunque a trazione franco-tedesca. Il ché è sicuramente legittimo. Ma comporta come corollario che l’Italia (ed il suo interesse a non tornare ad essere un campo di concentramento per migranti che non si sa come e quando dovrebbero essere ridistribuiti) sia condannata al ruolo di Paese vassallo dell’asse Macron-Merkel dominante.
Come definire questi media che sono fermi ad una concezione carolingia dell’Europa e non capiscono che in questo modo servono solo ad alimentare l’astio per l’Europa squilibrata ed il consenso di Matteo Salvini? La “quinta colonna” macroniana in Italia o il concentrato del masochismo nazionale?