Il mago di tutte le alchimie trasformistiche in Parlamento, Dario Franceschini, ha già capito che l’unico modo per depotenziare Matteo Renzi e rendergli impossibile il disegno di essere il vero dominus del governo, è di creare al Senato un nucleo di responsabili in grado di bilanciare il pacchetto dei voti renziani. Bella idea! Ma dove prendere i senatori-cuscinetto pronti a sostituire quelli di Renzi quando l’ex Premier dovesse fare i capricci e minacciare di affondare il Conte-bis per imporre le proprie pretese in termini di posti o di linea politica?
Tutti guardano al bacino rappresentato da Forza Italia. Che un tempo era il partito accusato di comperare responsabili ed oggi è diventato il serbatoio dei disperati a cui attingere per acquisire responsabili. Al gruppo forzista del Senato, infatti, non guardano solo Franceschini, Zingaretti e Conte per mettere insieme la pattuglia destinata a bilanciare quella renziana ma anche Matteo Renzi che conta di allargare il numero dei suoi fedelissimi proprio pescando tra i fedeli di Silvio Berlusconi.
A stare alle voci che circolano a Palazzo Madama la più corteggiata sembra essere Mara Carfagna, che ha messo in piedi una corrente di forzisti anti-salviniani e che potrebbe essere chiamata a scegliere tra i responsabili di Franceschini e gli scissionisti allegri di Renzi.
È difficile stabilire l’attendibilità di queste voci. Così come è impossibile prevedere verso quale porto potrebbe approdare la scialuppa che fa capo alla Carfagna.
Ma è l’esistenza e l’insistenza di un simile chiacchiericcio che dimostra come Forza Italia abbia ormai perso la caratteristica di forza politica attiva per trasformarsi in una sorte di campo profughi dove i “caporali” di turno possono scegliere la manovalanza a basso costo.
Il dato dovrebbe spingere chi ha deciso le liste forziste di Senato e Camera mettendo insieme una massa di inaffidabili a seguire l’esempio dall’Ad di Atlantia Giovanni Castellucci e uscire definitivamente dalla scena politica. Ma siccome il cerchio magico berlusconiano non ha alcuna intenzione di togliersi di mezzo, il dato dovrebbe provocare una ondata di indignazione tra gli elettori di Forza Italia non disponibili ad avallare ogni tipo di operazione trasformistica di Palazzo.
Senza questa indignazione, è bene dirlo con chiarezza, Forza Italia è morta!